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Il Maestro Simone Mezzapesa direttore della Grande Orchestra Italiana

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La Grande Orchestra Italiana

Simone Mezzapesa fonda nel 1985 la “Bitonto jazz Band ” che poco dopo diventa la “B-B- Band“, un orchestra di venti elementi: cinque sassofonisti, cinque trombe, quattro tromboni e una sezione ritmica.

Questa meravigliosa orchestra vanta nella sua biografia numerosi lavori fra cui molti musical e realizza negli anni novanta anche un festival canoro “L’ugola d’oro“, nel 1995 riesce a realizzare all’interno della Basilica di Cassano dei  concerti di Natale, in seguito in occasione dell’inaugurazione del Teatro Tenda di Lauro l’orchestra finisce davanti alle telecamere di Rai Uno ma la vera ascesa arriva nel 2000 quando Simone incontra  Pino Tuccimei che gli assegna il compito di riarrangiare tutti i  successi dei  The Platters.

Il  grande successo ottenuto li porta a Torino con una stretta collaborazione con il Teatro Alfieri e numerosi spettacoli condotti da Paolo Limiti e  Federica Panicucci e anche ad un concerto al Palaghiaccio per la conclusione delle Olimpiadi invernali del 2005.

A seguire una carrellata di lavori e collaborazioni di altissimo livello,  fino all’incontro con la Campionessa del Mondo di Danza Sportiva Caterina Arzenton e da qui ha inizio la nuova avventura e cioè suonare durante le più prestigiose competizioni sportive di Danza prima fra tutte quella del Festival Danza di Cervia. Sono all’attivo dell’orchestra già due album contenenti le loro canzoni sia dedicate alle danze standard che ai ritmi latini,  che grazie alla loro musica suonata dal vivo  aggiungono alle gare di ballo un atmosfera tipica dei ballroom inglesi.

 

Quindi abbiamo avuto occasione di incontrare il Sig, Simone Mezzapesa  e non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione di fargli qualche domanda per conoscere meglio il direttore della Grande Orchestra Italiana.

 

D. Può raccontarci qualcosa del suo primo incontro con la musica?

All’età di 9 anni, sotto l’influenza di mio padre, ho incominciato a seguire le lezioni di tromba presso l’associazione della “Banda cittadina Tommaso Traetta” di Bitonto (di cui adesso solo il direttore), e dopo un anno circa, ci suonavo già e praticamente da allora on ho più smesso si suonare.

D.Ormai presenza fissa in moltissime competizioni di Danza Sportiva, cosa le piace delle gare di ballo?

Gli abiti e l’eleganza dei competitori e la professionalità dei giudici e dello staff organizzativo e la conseguente atmosfera che si crea fra ballerini e noi musicisti.

D.Conosceva già questo mondo,anche prima di suonare alle competizioni ?

No, però tramite la conoscenza di alcuni ballerini di fama nazionale e internazionale, ho avuto la possibilità di entrare dapprima in sordina e poi in grande stile in questo mondo. Per me è stata un’avventura tutta nuova ma di  grande soddisfazione.

D. Quando ha deciso di fare della musica da ballo per competizioni?

Quando mi è stato proposto di partecipare ad una gara nazionale e quindi ho dovuto scrivere dei brani ovviamente  insieme ai miei collaboratori, e anche lavorare su tutta una serie di arrangiamenti.

D. Che formazione ha conseguito?

Nella mia formazione musicale, è stato fondamentale l’incontro all’età di 13 anni con il famosissimo fisarmonicista Pino di Modugno, il quale, ha visto in me una figura di bambino prodigio e mi ha voluto con se nel tour nazionale. Con lui ho studiato armonia, tecniche d’improvvisazione e altro, tutte queste esperienze  mi hanno portato ad avvicinarmi al mondo della Big Band . Con il passare degli anni mi è stato dato l’appellativo di Maestro, pur non essendo in realtà diplomato in conservatorio.

D. Cosa rende un la sua orchestra così eccellente?

Sicuramente l’impegno costante da parte mia e da parte di tutti i componenti dell’orchestra nel dare sempre  il meglio nelle nostre performance qualsiasi esse siano. Ogni nostro progetto viene studiato e curato e per la buona riuscita di ogni performance, vengono fatte molte prove, in cui i brani da una fase primordiale di esecuzione, vengono via via sistemati fino all’ultimo più piccolo dettaglio in modo da avere un “prodotto” di altissima qualità.

D. Qual’è il primo brano che ha prodotto?

Il primo brano  è stato “Moon River” di Henry Mancini che noi eseguiamo come Valzer Inglese per le  danze standard.

D. Qual’è il suo  brano preferito, quello che le piace di più dirigere?

Non ce n’è uno in particolare, per me sono tutti belli, amando la musica ogni brano racchiude una sua bellezza unica.

D. Come funziona esattamente la creazione di un brano per accompagnare le competizioni di Danza Sportiva ?

È una fase delicata, prima di tutto, scelgo il brano ( sia che si tratti di musica edita o inedita), vedo come meglio può funzionare e adattarsi alle diverse categorie di ballo in cui l’orchestra deve suonare, poi si procede alla creazione della strumentazione da utilizzare per l’esecuzione. Poi passiamo  creare  un’introduzione, di solito di 4 battute  e ovviamente un finale. A tutto questo, dobbiamo dare corpo e anima per tutta la durata del brano e scegliere la velocità di esecuzione, fondamentale per i ballerini.

D. Immagino che sia un lungo lavoro di squadra ?

Dietro c’è appunto un gran  lavoro di squadra ma fondamentale è una figura che molto spesso è una “figura fantasma”,  è cioè quella dell’arrangiatore e/o compositore.

D. Credo che all’inizio non sia stato facile, qual è la peggiore critica che ha ricevuto?

Sicuramente, nella fase iniziale nell’approdo della mia orchestra nel mondo del ballo, ci sono stati molti scetticismi dovuti ad esperienze negative passate.

D. Ma ora che siete una Grande Orchestra affermata qual’è stato il miglior complimento?

Ci dicono spesso che la nostra orchestra ha un’età media dei musicisti molto bassa, e quindi, lo spirito musicale è molto piacevole e moderno.

Il prossimo appuntamento per sentire suonare la Grande Orchestra Italiana sarà la Roma Dance Cup 2018 il prossimo 21 Settembre.


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