Con il Dpcm approvato lo scorso 13 ottobre il Governo stabilisce che :“lo svolgimento degli sport di contatto, come individuati con successivo provvedimento del Ministro dello Sport è consentito, da parte delle società professionistiche e – a livello sia agonistico che di base – dalle associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano , dal Comitato Italiano Paralimpico, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni Sportive Nazionali, Discipline Sportive Associate ed Enti di Promozione Sportiva, idonei a prevenire o ridurre il rischio contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi; sono invece vietate tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto, come sopra individuati, aventi carattere amatoriale.”
La Fids ha dichiarato che il Presidente Borbone ha inviato attraverso una lettera, una richiesta alla Presidenza del Consiglio per ottenere chiarimenti in merito al Ballo di Coppia per i propri Tesserati, molte ASD e Società Sportive hanno messo in atto protocolli anti contagio dopo la riapertura in seguito al Lockdown della scorsa primavera, e hanno speso ingenti somme di denaro per trasformare le scuole di ballo in luoghi sicuri.
Ora con questa nuova impennata di casi positivi al Covid 19 ci vediamo nuovamente parzialmente bloccati, in special modo per il Ballo di Coppia che può studiare e allenarsi solo in forma individuale.
Praticamente non si può generalizzare in quanto le discipline di Danza sportiva da svolgersi “individualmente” è dizione priva di significato in termini tecnico-sportivi, posto che le discipline di coppia semplicemente non esistono individualmente.
A tal fine il presidente Barbone ha chiesto all’Esecutivo un intervento chiarificatore sull’applicazione delle limitazioni inserite nel decreto di individuazione delle discipline da contatto ovvero se applicabili solamente alla pratica amatoriale o estese a tutto il comparto agonistico.
Ovviamente ci uniamo al coro di chiede un chiarimento in merito, e ci teniamo a ribadire che in cima alla lista delle priorità c’è la salute pubblica, quindi continuiamo per ora a lavorare anche con i limiti imposti e ci auguriamo di arrivare il prima possibile a chiarimenti, degni del termine, ma ancor più ad una soluzione definitiva che ci permetta di esercitare questo magnifico sport in tutte le sue dimensioni.