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Maestro di Danza sportiva con scuola di ballo tante difficoltà ma tanto entusiasmo

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Damiano Lonardi ex ballerino di Danza Sportiva ora maestro e proprietario di Scuole di Ballo racconta la sua esperienza e la sua voglia di ripartenza.

Damiano Lonardi, pratica la danza sportiva, danze standard e latine da quando era molto piccolo. (per rilasciare la tua intervista a infoDANZA, CLICCA QUI)

Dopo una carriera trascorsa tra alti e bassi ha raggiunto l’apice dei risultati sportivi con la moglie Valentina Castioni. Dal 1992  assieme al fratello Lonardi Nicola si occupa dello sviluppo della scuola Gardadanze che oggi conta 6 sedi nel nord Italia. Per ormai quasi 30 anni si occupa dell’insegnamento delle danze standard e latino americane ed è anche giudice di gara.

Negli ultimi  anni si è occupato dello sviluppo del marketing della sua scuola e della realizzazione di spettacoli.

Nel 2020, nonostante il periodo “funesto” per la danza sportiva  Damiano Lonardi con la moglie ha  coronato il  sogno investendo nella costruzione di una scuola di ballo che è attualmente una delle sedi Gardadanze sita a Vigasio in provincia di Verona.

D. Partiamo con una domanda secca,  Cosa ti rende speciale rispetto la concorrenza?
R. Il nostro core business è la danza sportiva, ci riteniamo discretamente bravi nella trasformazione di aspiranti ballerini in competitori. Il nostro punto di forza, è quello di riuscire a portare i giovani nella classe AS nazionale per merito, in tempi brevi con una spesa molto limitata rispetto alla media.

In questo periodo è limitata dai dpcm, ma essendo noi principalmente una scuola di danza sportiva e occupandoci di agonismo, lavoriamo tutti i giorno in serenità

D. Come hai affrontato questo difficile momento della pandemia?
R.Il problema principale è stato quello di mantenere viva nei nostri allievi la voglia di continuare a studiare danza nonostante l’impossibilità di esibirsi e di confrontarsi, abbiamo basato la continuità del nostro lavoro preoccupandoci principalmente della soddisfazione dei nostri giovani atleti.

All’inizio ci siamo organizzati con gli appuntamenti e lezioni on-line, sia tecniche che fisiche; tengo a precisare che li abbiamo fatti gratuitamente per andare in contro alle esigenze delle famiglie.

A seguire appena è stato possibile riaprire almeno all’agonismo, abbiamo adeguato la scuola alle normative e ai protocolli, abbiamo istruito tutti alle norme di comportamento ed abbiamo ripreso le lezioni in presenza, organizzando anche allenamenti collettivi e simulazioni di gara per mantenere viva la fiamma della passione nei nostri ragazzi. Per quanto riguarda la parte del sociale e del fitness abbiamo dovuto per forza di cose abbandonare le lezioni con la promessa di ripartire alla grande finita la pandemia.

D. Studiare o insegnare Danza a distanza come ti ha fatto sentire?
R. La descrizione esatta credo che sia “Insignificante” ma “utile”, mi manca la libertà di costruire e viaggiare.

D. Ti sei sentito tutelato dalla tua federazione di appartenenza, avresti voluto essere più o meno considerato?
R. Credo che la Federazione abbia fatto ciò che era nelle loro possibilità per garantire un minimo di possibilità di lavoro e di sviluppo. Non è stato purtroppo considerato a sufficienza l’aspetto economico, credo che molte realtà abbiano dovuto rinunciare temporaneamente alla propria attività e qualcuno sia stato costretto a chiudere per mancanza di fondi.

D. Credi che questa pandemia porterà dei cambiamenti irreversibili sul mondo della Danza Sportiva?
R. Credo che nulla che riguardi la natura umana sia irreversibile o definitivo.

Senz’altro credo che chi in passato ha basato il proprio successo solo ed esclusivamente sull’ottenimento dei risultati ad “ogni costo” ovvero arrivando a rinunciare alla propria onestà, integrità, imparzialità, arrivando a rinunciare perfino alla qualità delle proprie azioni nei confronti degli allievi propri e altrui, ne abbia pagato e ne pagherà le conseguenze perchè in questo periodo ha avuto valore solo ed esclusivamente la crescita tecnica, sportiva e culturale degli allievi.

D. In che modo secondo la tua opinione si può trasformare una difficoltà in un punto di forza ?
R. Facendosi trovare pronti quando il momento di difficoltà sarà passato. Molti hanno mollato, molti hanno smesso di studiare o di allenarsi efficacemente perchè non esisteva la possibilità o non esisteva la necessità di confrontarsi.

Quando tutto tornerà normale chi avrà continuato a lavorare umilmente, si troverà in una situazione di superiorità tecnica e fisica.

D. Racconta il tuo momento più brutto ma anche quello più divertente o intenso emotivamente di questo periodo di stop forzato ?
R. Rimanendo sempre nel tema della danza, il momento più brutto è stato quando alla prima lezione di gruppo on-line non riuscivo a capire se gli allievi capivano quello che spiegavo, è stato molto frustrante. I momenti più belli sempre nell’ambito della scuola e degli allievi sono stati due. Il primo è stato vedere gli allievi e i genitori degli allievi aiutarci fisicamente a costruire la nuova scuola l’estate scorsa. Il secondo momento più emozionante è stato vedere le lacrime di gioia negli occhi dei nostri ragazzi quando abbiamo annunciato che aspettavamo una bambina.

D. In questo lungo periodo hai mai pensato di mollare tutto ?
R. Assolutamente no

Grazie ancora a Damiano Lonardi al quale auguriamo Buona Ripartenza e in bocca al lupo per la nuova sede.

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